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Vincenzo Bellini

Vincenzo Bellini
Vincenzo Bellini

Nel 1825 debuttò un altro grande protagonista del melodramma ottocentesco, Vincenzo Bellini (Catania, 3 novembre 1801 – Puteaux, 23 settembre 1835); nel 1827 si trasferì da Catania a Milano dove con le sue opere Il Pirata e La straniera ottenne dei grandi successi, tanto che fu indicato come l’unico compositore capace di indicare una via nuova al melodramma alternativa a Rossini.

Le nuove opere di Bellini erano caratterizzate da uno stile personale basato sull’aderenza della musica al dramma e soprattutto su una vena lirica che privilegiava il canto espressivo su quello fiorito e acrobatico di Rossini.

Il successo proseguì a Milano e a Venezia, oltre che con Norma, anche con altri grandi capolavori come La sonnambula e I Capuleti e i Montecchi; Bellini si trasferì poi a Parigi, dove, pur mantenendo il suo inconfondibile stile melodico ed espressivo, il suo linguaggio musicale si arricchì ulteriormente con la frequenza con importanti musicisti romantici dell’epoca, fra cui Chopin, come testimoniano I Puritani, che fu la sua ultima opera, rappresentata a Parigi nel 1835, anno in cui Bellini morì a soli trentaquattro anni.

Gaetano Donizetti


Gaetano Donizetti

Bellini è la figura di passaggio fra l’estetica del Neoclassicismo e il Romanticismo; a questo periodo appartiene anche Gaetano Donizetti (Bergamo, 29 novembre 1797 – Bergamo, 8 aprile 1848), che nel 1830 ebbe il suo primo grande successo internazionale a Milano con Anna Bolena che proseguì pochi anni dopo con il celebre L’elisir d’amore, nel quale gli elementi e le situazioni da commedia si fondono, attraverso la musica e il canto, con un senso di nostalgia tipicamente romantica e la psicologia dei personaggi viene presentata in maniera già più attenta.

Nel 1832 andò in scena una delle opere più famose e più riuscite di Donizetti, la Lucia di Lammermoor, nella quale il musicista realizza un’opera vicina alle tendenze realistiche e storiche del romanticismo inglese e caratterizzata da grandi contrasti ideali e drammatici; da questo momento l’opera si lascia alle spalle definitivamente il Neoclassicismo e il suo passato per incamminarsi verso le nuove strade del romanticismo.

Le nuove tendenze si rendono sempre più evidenti nelle altre opere di Donizetti: La Favorita, sempre a carattere storico, con La Figlia del Reggimento e soprattutto con Linda di Chamounix e l’opera buffa Don Pasquale, che segue l’esempio dell’opera semiseria di Rossini ma in chiave romantica.