… E la pace verrà

Il 25 maggio 2016, all’Auditorium del Plesso di Viale Nitta, è andato in scena lo spettacolo “… E la pace verrà“, realizzato dalla scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Omnicomprensivo Pestalozzi, per la partecipazione al concorso teatrale “La fabbrica della Pace“, promosso dal Comune di Catania Assessorato alla Scuola, Università e Ricerca, Direzione Pubblica Istruzione, Sport, Pari Opportunità in collaborazione con il Teatro Stabile di Catania.

Le rappresentazioni teatrali in concorso sono state ospitate al Plesso di Viale Nitta e lo spettacolo della Pestalozzi si è classificato primo per il segmento della scuola secondaria di primo grado.

La premiazione della Pestalozzi e i ringraziamenti del dirigente scolastico

La premiazione della Pestalozzi e i ringraziamenti del dirigente scolastico

Al termine della premiazione

Al termine della premiazione, i ragazzi sul palco e sotto i dirigenti delle scuole premiate con la dott.ssa Contino del Comune di Catania, l’Assessore Valentina Scialfa e il prof. Donato del Teatro Stabile

Il copione trae spunto dalla visione di quadri famosi che affrontano la tematica della guerra e della pace. La storia si sviluppa in tre momenti il cui filo conduttore è il viaggio di una famiglia Siriana che, costretta ad abbandonare il paese d’origine per via dell’attuale drammatica situazione politica, giunge in Europa sino a trovare rifugio nel quartiere ove sorge la nostra scuola.

È così che il dramma della guerra internazionale si lega alla storia quotidiana della nostra comunità attraversando tre momenti nei quali si esplicita la guerra e la ricerca progressiva della pace, nel mondo, nel quartiere, in sé stessi (macrocosmo-microcosmo). La giovane fanciulla Fatima, divenuta simbolo dell’orrore della guerra, con il suo silenzio attraverserà gli episodi narrati per giungere, nel finale, alla conquista della pace.

“… E la pace verrà”
rappresentazione realizzata dal laboratorio teatrale della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Omnicomprensivo Pestalozzi di Catania.

primo premio al concorso teatrale
“La Fabbrica della Pace”
promosso dal
Comune di Catania
Assessorato alla Scuola, Università e Ricerca
Direzione Pubblica Istruzione, Sport, Pari Opportunità
in collaborazione con il
Teatro Stabile di Catania

Anno scolastico 2015/16

Auditorium del Plesso di Viale Nitta
Catania, 25 maggio 2016

————–

PRIMO CAPITOLO
La Guerra nel mondo

Voci fuori campo:
Martina Graziano
Elena Piazza
Orazio Papale

Chitarra:
Gianmarco D’amico

Quadro vivente
La fucilazione del 3 maggio di Goya

Condannato a morte:
Orazio Papale

Soldato:
Seby Greco

Soldato caduto:
Emanuele Maira

Soldati:
Dario Canuto
Samuele Marino

Frate:
Seby Mascali

Famiglia Siriana:

Madre (Reza)
Patrizia Velini

Padre (Kaleb):
Luigi Veutro

Figlia (Fatima):
Agata Molino

Figlio (Omar):
Omar Mejri

Camionista:
Mattia Maira

zio (Mohamed):
Mattia Maira

zia (Amri):
Luana Sicali

Brano “Le radici ca tieni” (Sound System)
Voce solista:
Martina Graziano

Chitarra:
Gianmarco D’amico

Video proiezione
“I Siriani in fuga”:

Siriani sul barcone e siriani sulla spiaggia:
Alunni di tutte le classi del plesso centrale

Ivan Mazzeo, Orazio Papale, Alfio Bua,
Roberta Motta, Antonio Ragonesi,
Giorgia Veutro, Alyson Aloisio,
Emanuele Maira, Greta Amato,
Rebecca Finocchiaro, Samuele Scialfa,
Greta Impellizzeri, Alex Tabacco, Sofia Scalia,
Eliana Ruscica, Giada Veutro, Agata Patanè.

Musica della videoproiezione
composta ed eseguita al pianoforte da
Samantha Vergata

Scena dell’incubo
Coreografia dal vivo eseguita da:
Roberta Motta
Greta Amato
Gabriele Costano
Emma Bauer

Musica:
“Firestarter” di Prodigy

SECONDO CAPITOLO
La Guerra nel quartiere:

Donna alla fermata:
Eliana Ruscica

Gruppo malandrini:
Seby Mascali, Alfio Bua
Orazio Papale, Rebecca Finocchiaro

Gruppo buoni:
Omar Mejri, Dario canuto
Samuele Marino, Luciano Alvaro
Enza Sicali

Fatima:
Agata Molino

In scena:
Roberta Motta e Greta Amato

TERZO CAPITOLO
La Guerra con se stessi:

Voce fuoricampo:
Martina Graziano
Orazio Papale

Adolescente in crisi:
Orazio Papale

Entità:
Giorgia Veutro, Enza Sicali, Samuele Marino
Giada Veutro, Alex Tabacco

Personaggi in scena:
Omar Mejri, Seby Mascali, Alex Tabacco
Emanuele Maira, Samuele Marino
Sig.ra Velini, Gabriele Costanzo, Agata Molino

Brano “L’unico confine è il mare”
di Alessandra Pirrone e Giulio Matheson

Realizzazione del progetto:

Docenti:
Diletta Colombrita
(ideazione, redazione copione, messa in scena,
piccola scenografia, coordinamento)

Rosalinda Cavallaro
(ideazione, redazione copione, ricerca musica,
montaggio video proiezioni, messa in scena)

Claudia Gambadoro
(laboratorio scenografia)

Gaetano Sferro
(ricerca suoni, montaggio tracce e assistenza tecnica)

Riccardo Ragusa
(mix)

Animatrici scolastico-culturali:

Maria Mancuso
(messa in scena e coreografia)
Eliana Verzì
(messa in scena)

Con la collaborazione dei Docenti:

Annalisa Mangano
(brani pianoforte e voce solista)

Maurizio Pennisi
(brani chitarra)

Giuseppa Valenti
(realizzazione fiori in stoffa)

Rina D’Angelo
(realizzazione fiori in stoffa)

Cristana Beltrame
(idee per la sceneggiatura famiglia siriana)

Elena Piazza
(voce fuori campo)

Andrea Amici
(realizzazione e montaggio video in teatro)

Collaborazioni Esterne:

Giuseppe Stissi
(Riprese video e montaggio)

Alessandra Pirrone e Giulio Matheson
(canzone e musica dal vivo “L’unico confine è il mare”)

Adriano Aiello
(consulenza drammatizzazione)

Giuseppe Gambadoro
(supporto laboratorio scenografia)

Si ringraziano:

Il consigliere Filippo Petralia
per l’accesso al porto di Catania

Il sig. Angelo Costanzo
proprietario del barcone

I collaboratori scolastici
del plesso centrale e succursale

Le Signore Aurora Aita e Lucia Branciforte per i lavori di sartoria e la Signora Lucia Cinà per il laboratorio di scenografia;

I genitori di tutti gli alunni, per il supporto e per la fattiva e appassionata collaborazione;

Tutti i docenti per la loro fattiva collaborazione

Il Dirigente Scolastico
Prof. Emanuele Rapisarda

e il DSGA Rag. Rosalba Pappalardo
per avere creduto, promosso e supportato le idee e averne resa possibile la realizzazione.